Il mercato è diventato più complesso di una volta. Oggi, una impresa può difficilmente avere successo basandosi solo sull’intuito dell’imprenditore e sulla qualità del lavoro che svolge.
Per evitare brutte sorprese, e in particolare di accorgersi di problemi quando è troppo tardi per porvi rimedio, è diventato necessario definire gli obiettivi economici dell’azienda, e monitorare costantemente il grado di raggiungimento degli obiettivi stessi.
Lo Studio Avere è in grado di fornire dei servizi di controllo di gestione, che aiutino l’impresa nel capire che rotta sta percorrendo, e come posizionare il timone.
La gestione della liquidità
Lo Studio Avere aiuta l’azienda a monitorare l’andamento della liquidità.
Trascurare l’aspetto della liquidità può comportare problemi anche ad un’azienda redditizia, se si trova in una fase di forte crescita.
Immaginiamo una azienda manifatturiera in fase di forte crescita di fatturato.
La marginalità è buona, i costi fissi non aumentano, quindi ci si attende un buon utile.
L’utile che viene realizzato è in effetti buono, ma alla fine dell’anno l’azienda si trova in difficoltà a pagare le tredicesime. Cosa è successo?
Si è verificata una situazione di temporanea carenza di liquidità, a causa dell’azione congiunta di due fattori:
Di per sé, l’azienda è sana ed è redditizia. Tuttavia, senza un adeguato controllo di gestione, si rischia che la crescita del fatturato, invece di essere un elemento positivo, diventi un fattore che strozza la liquidità.
Monitoraggio del conto economico provvisorio
Per una impresa è molto importante sapere come sta andando l’anno, senza attendere che si definisca il vero e proprio Bilancio di Esercizio.
L’analisi tempestiva e frequente del conto economico provvisorio, così come il confronto con gli anni precedenti e con il budget, è una fase necessaria della gestione aziendale, senza la quale l’imprenditore è come un timoniere senza una mappa.
Lo Studio Avere supporta i clienti nel disegno di un cruscotto di monitoraggio personalizzato e nell’aggiornamento dello stesso con la frequenza desiderata (mensile o trimestrale).
Nella fase di start up, definiamo con il cliente il modo più adeguato con cui si vogliono “guardare i numeri”. Costruiamo cioè un Conto Economico Riclassificato che consenta all’azienda di capire come si forma l’utile, suddividendo i costi in categorie comprensibili all’imprenditore e adatte a rappresentare la realtà aziendale. Questa è una attività estremamente rilevante, perché ciascuna azienda è diversa, e non c’è un unico modo per guardare i conti che vada bene per tutte.
Nella fase a regime, elaboriamo il Conto Economico in modo ragionato, tenendo conto anche di quei costi che maturano tutti i mesi, ma che hanno una manifestazione monetaria solo in uno specifico momento dell’anno. Un esempio tipico sono le tredicesime dei dipendenti ed il TFR. Se non si tiene conto di questi due elementi, si sovrastima l’utile fino a dicembre, quando si ha la brutta sorpresa di un costo del personale più che doppio rispetto agli altri mesi. La cosa corretta da fare è invece suddividere queste tipologie di costi su tutti i mesi dell’anno, in modo da avere una visione più verosimile in corso d’anno.
Ecco un esempio di cruscotto che elaboriamo con cadenza mensile per una impresa di produzione di minuteria metallica:
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